martedì 2 novembre 2010
TELEFONI CELLULARI a scuola? No, grazie.
Basta fare un giro sui diversi Social Network (Youtube, Facebook, Google Video, Myspace, etc.) per rendersi come (e massivamente) la quotidianità scolastica venga documentata in barba a qualsiasi legge vigente relativa alla privacy. Per non parlare del cattivo gusto esibito in taluni di questi "exploit". E ciò non va bene, perché significa andare contro ad una serie di norme civili che avrebbero, prima di tutto, lo scopo di tutelare e non reprimere. Ma non è questo il luogo delle prediche. Va da sé che, comunque, in Italia le leggi esistono e vanno rispettate (e fatte rispettare).
In questo piccolo spazio, vediamo di fornirvi alcuni punti di appoggio, utili tanto ai docenti, quanto alle famiglie. E necessari per i ragazzi che, sovente (ma non tutti per fortuna: si tratta sempre di una parte minoritaria) tralasciano di conoscere parecchi dettagli le cui conseguenze - talvolta - potrebbero dimostrarsi pesanti. Per loro e per le famiglie.
Prima di tutto, a monte, una Direttiva Ministeriale - firmata dal Ministro in carica all'epoca (Fioroni) - datata 15 marzo 2007. Per visionarla integralmente, potete scaricare il file in formato PDF qui oppure leggerne un riassunto qui.
E questo è un punto fermo, inevitabile e ineludibile. In seguito, proprio ultimamente, il Garante per la Privacy (massima autorità in materia di tutela, diritti e doveri della persona) ha emanato un agile vademecum recante l'eloquente titolo di La privacy tra i banchi di scuola, che quindi ricapitola ogni dettaglio (dal telefonino al compito in classe, alle fotografie) in un quadro normativo più semplificato e diretto. Il vademecum può essere scaricato da qui in formato PDF.
Ulteriori approfondimenti sul tema sono stati pubblicati online da diversi studi legali (per il momento ne citiamo due: il portale di informazione giuridica dello Studio Cataldi e la pagina Miolegale.it ). Un grazie alla collega Professoressa Raffaella Benedetti per i link forniti.
Buona lettura
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